Progetto:
Mare nostrum
Concorso:
2011
Risultati:
Vincitore
Con la crisi economica una percentuale importante dei circa 38000 marocchini e 15000 tunisini ha il permesso di soggiorno in scadenza e non possiede le risorse per organizzare un rientro.
L'obiettivo del progetto è implementare percorsi, individuali o famigliari, di rimpatrio volontario assistito per cittadini stranieri provenienti da Marocco, Tunisia che vivono nelle province di Bologna, Modena, Ravenna, Forlì-Cesena, Piacenza, Milano, Brescia, Pavia e Torino.
Nell'impianto progettuale si inserisce la componente del lavoro nelle carceri di Bologna, Piacenza, Forlì e Milano (Opera, Bollate e San Vittore), dove il progetto manderà operatori per verificare la possibilità per i detenuti appartenenti a determinate categorie di aderire alla misura del RVA. Sono stati scelti Paesi in cui si potessero coniugare le esperienze ricche della cooperazione sociale italiana, quella della cooperazione internazionale e realtà a forte migrazione verso l’Italia. La scelta dei Paesi è volta a dare valore al modello che si creerà sia avendo provenienze diverse dei migranti che destini diversi tra le regioni d’approdo.
Il progetto si basa sulla collaborazione istituzionale in Italia con enti che già lavorano con servizi agli stranieri (sportelli e servizi d’ascolto) e all’estero in Paesi dove sono presenti progetti di Cooperazione allo Sviluppo e accordi con le autorità locali. Non sono necessari investimenti strutturali e infrastrutturali, ma opportunità formative per fronteggiare una materia controversa come il rimpatrio e gli investimenti a livello di pubblicizzazione dell’impianto RVA che possano essere in grado di aiutare le comunità migranti a vivere l’azione progettuale come opportunità. Il rapporto attivo, in Tunisia e Marocco, con realtà che hanno nel lavoro con i migranti la loro mission, rappresenta l’esempio di come la formazione sia l’investimento chiave all’interno del progetto. Vi sono quattro importanti fattori di innovazione rispetto al consueto lavoro sui RVA. Il numero di luoghi di azione (due PVS e tre regioni), il livello di formazione raggiunto in Italia grazie agli enti preposti, l’inserimento delle carceri come partner e l’arco di tempo in cui questi immigrati vengono accompagnati nel percorso di rimpatrio e assistenza anche professionale. CEFA, mediante questo progetto agisce per un anno nella sua attività di sostegno economico sociale e di inserimento lavorativo.
Lo strumento del RVA è stato messo in campo dalla UE e sarà portato avanti anche nei prossimi anni per fare fronte al problema dell’immigrazione. Replicabile in altri Paesi del Maghreb e in generale in PVS in questa fase storica di forte flusso migratorio che interessa i Paesi appartenenti all’Unione Europea. La replicabilità di questo progetto è dimostrabile anche dalla presenza di ONG italiane in diversi PVS collegati alla questione migratoria.
Il costo totale è ascrivibile al macro risultato del progetto che consta nei rimpatri delle persone in Tunisia e Marocco. In particolare, previsti 120 rimpatri, si può calcolare che il costo per rimpatrio sia di 3.905,00 €. Va considerato che ciascun rimpatrio produce un risparmio per gli enti locali e la collettività italiana (costi della permanenza in carcere, costi dell’assistenza socio sanitaria) e un possibile guadagno nei PVS dove le famiglie rimpatriate potranno implementare azioni imprenditoriali produttrici di reddito. Il costo totale del progetto (inclusa la fase di avvio) è di 468.000,00 euro e il costo a regime è di 170.200,00 €.
Il progetto si presta molto facilmente al coinvolgimento del mondo imprenditoriale da tre punti di vista:
1) Presenza di manodopera per le imprese italiane che hanno attività in Marocco e Tunisia;
2) Attivazione di una collaborazione per stage in Italia per coloro che vorrebbero prendere una specializzazione da sfruttare poi nel loro territorio d'origine;
3) Attenuazione delle conseguenze della crisi economica che hanno prodotto disoccupazione e disagio presso la popolazione migrante. Questi fattori si traducono in costi sociali e problemi per le comunità locali italiane. Un intervento imprenditoriale a supporto del progetto consentirebbe quindi di risolvere un problema locale tramite l'esercizio della CSR.
Aree geografiche di intervento